Fear of ghosts?

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15 thoughts on “Fear of ghosts?”

  1. Oscar Martell

    Excuse me, how I can getting delete a ghost on the printing?

    1. flexo•expert

      Hello Oscar, I would start from anilox specifications and check if the engraving has a proper balance between volume and cell-count. Ghosting is often associated with too deep engraving and too high cell count. I’ll contact you directly on this subject.

  2. Salve, ha ragione su molte cose ma non su tutto. Per dire io ho un problema simile quando stampo il nero (scritte) con il 180# e subito dopo un fondo beige al 320 #. E’ vero, se cambio il 180 del nero con un 320 risolvo ma quanto tempo e fatica impiego ? Io risolvo mettendo della vernice nel nero, aumento la temperatura degli essiccatori, rallento un pò e abbasso entrambe le pressioni sul cartone, non sull’anilox. Ma dire che il ritardante aiuta non è corretto. Anzi è proprio quando il nero è troppo ritardato fa quell’effetto. Mi scusi non voglio certo dubitare delle sue conoscenze, vorrei solo dire la mia. La saluto

    1. Salve Leo e grazie per i commenti. Probabilmente il problema che succede da voi è leggermente diverso. Il ghosting si riferisce alla stampa di un singolo inchiostro, relativamente al rapporto tra lastra e anilox e alla configurazione dell’incisione dell’anilox.
      Se ci sono problemi di interazione tra 2 colori allora occorre guardare altri parametri. Nel vostro esempio è possibile che il nero (non asciutto correttamente) generi problemi di adesione (trapping) con il colore successivo. La soluzione potrebbe essere stampare prima il beige e poi il nero. Che volume hanno gli anilox 180# e 32# che state usando?

  3. Salve, per quanto riguarda l’immagine fantasma ho fatto visione nella sezione rimedi che avete citato, ma non sono riuscito ad avere risultati ottimali. Parto precisando che stampo su materiale di carta “pattinta” con anilox del colore 100 L/cm con volume 15 angolo 60° e vernice lucida sovrastampata con anilox 200 L con volume 11 angolo 60°, con racla a camera chiusa. Lavorando su una macchina a 8 colori ho lasciato anche diversi gruppi di distanza, mettendo un colore sulla postazione anteriore e la vernice come ultimo, ma non ho riscontrato miglioramenti. Spero in una vostra collaborazione Grazie anticipatamente

    1. Salve Gianni, purtroppo nei commenti via web non è possibile allegare immagini perché da quelle si potrebbe talvolta capire più facilmente.
      Innanzitutto il ghosting immagino sia riferito solamente al nero (quindi che ci sia o meno la vernice è ininfluente), altrimenti non si tratta di ghosting ma di adesione/rifiuto che spesso producono uno “strappo” di colore.
      Detto questo mi fermerei al 1° suggerimento: cambiare anilox.
      Sia il 100 c/cm volume 15 cm³/m² che il 200 c/cm volume 11 cm³/m² sono estremamente sbilanciati: celle troppo profonde e troppo strette.
      Sono disponibile a attività di ottimizzazione e calibrazione dei gruppi stampa, può scrivermi da qui o contattandomi dai diversi social networks a piè di pagina.
      Saluti

  4. Buongiorno, mi fa piacere che non se la sia presa per il mio commento, si vede che è una persona molto intelligente. Confermo…se stampassi prima il fondo beige e poi il nero scritte non avrei problemi. Nel mio caso non è possibile per una questione di tenuta di registro dove la griglia del sistema registron (BOBST) deve essere per forza la prima che stampa. Ecco perchè mi trovo obbligato ad agire diversamente. Il volume del 180# è di 7 grammi per cm cubo ….il 320# invece 3.7 grammi. Lavoro anche con i 500# che ne portano 2.5 grammi

    1. Buongiorno Leo, grazie per il commento.
      Capisco la necessità strutturale di avere una marca scura come 1° colore, ma è chiaro quindi che non si sta parlando di ghosting nel vostro caso, bensì di problemi di adesione/trapping/rifiuto di colore che si sviluppano nell’interazione tra due colori.
      In quel caso sicuramente la migliore asciugatura del 1° colore è importante.
      Complimenti per il l’ottimo bilanciamento di volume/lineatura degli anilox.

  5. Grazie a lei molto gentile. Ho letto il commento del Signor Gianni. Mi sta sembrando strano che per stampare su carta patinata si usi un cilindro come il 100 # con una portata di 15 g e per la vernice un 200# con 11. Noi stampiamo la vernice con un 100# a 12 grammi che oltre a fare uscire la stampa lucida la protegge. Anche noi avevamo un 200# e portava 6 grammi… essendo molto vicino al 180# l’ho fatto reincidere a 120# con portata 10g lo uso soprattutto per i fondi neri

    1. Eh, sarebbe da aprire una bella sessione su come dovrebbero essere configurati gli anilox… ci penso per un prossimo video 😉

  6. Effettivamente complimenti per il sito. Se possibile ne faccia uno sul rifiuto tra magenta e ciano che è uno dei problemi maggiori qui da noi. So che è importante che le percentuali dei due retini sui clichèt siano abbastanza diversi ma quanto ? Io cerco di allontanarli il più possibile e farli asciugare ma non basta. Aiuta anche la minor pressione sul primo colore e maggiore sul secondo ma non si risolve mai del tutto.
    Mi aiuterebbe anche una dritta su come caricare il nero al 500# almeno fino a 1.70. Grazie in anticipo

    1. Il rifiuto tra Magenta e Cyan è soprattutto nei pieni, quindi il retino influisce solo in parte.
      Qual è il pH degli inchiostri in macchina?
      Per il nero a basso volume è una questione di formulazione (oltre che di pH): consiglio di verificare con il fornitore dell’inchiostro per una formulazione a maggiore pigmentazione.

  7. Buongiorno a lei. Si giusto…se fossero entrambi fondi pieni sarebbe un disastro. Ma anche nei retinati con percentuali vicine ho lo stesso problema. Vorrei quindi sapere se c’è uno standard di percentuali diverse per evitarlo. Purtroppo non riesco a risalire al ph dei colori. Se riuscissi a risalire cosa dovrei fare ? Grazie ancora gentilissimo
    Per il nero 500# usiamo un nero che non usiamo per le altre lineature, il quale, ha molto più pigmento e mi arriva al naturale senza vernici dentro. Quindi ho una vernice speciale con alto effetto collante ma molto trasparente per farlo scendere il meno possibile. Il problema è che ci va molto ritardante altrimenti ho problemi anche a forni spenti e acqua per tenerlo a viscosità tra i 24 ei 19 secondi. Diventa cosi un circolo vizioso e alla fine raggiungo al massimo l’1.40 (ad anilox pulito con bicarbonato) quindi sotto i minimi standard

    1. Buongiorno Leo, usare gli inchiostri all’acqua senza controllare il pH è come guidare un auto senza il tachigrafo…
      La dispersione e parziale soluzione di resina nell’inchiostro all’acqua avviene per un processo di saponificazione in cui il pH gioca un ruolo fondamentale.
      Ci sono dei valori da rispettare e il vostro fornitore non può non avervi informato di questo aspetto fondamentale.
      Allego una schermata tratta dal mio corso di formazione sul processo flessografico che dà qualche indicazione ma vi consiglio di approfondire meglio con il vostro fornitore.
      Sono ovviamente disponibile per eventuali attività di formazione e aggiornamento (chiaramente online in questo periodo).
      Per altre informazioni può contattarmi direttamente tramite i canali indicati a piè di pagina o via email.
      Saluti
      [:en]pH control[:it]Controllare il pH[:]

  8. Grazie mille, mi informerò e spero, passato questo periodo, di poterla vedere dal vivo durante un corso di formazione. Arrivederci e grazie ancora

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